lunedì 15 marzo 2010

I cristiani-sionisti: chi e cosa sono? - Stranezze politico-teologiche. – Netanyahu e loro: analisi di un discorso.


Da cattolico battezzato e non praticante confesso che fino a qualche anno fa mi era del tutto ostica l’espressione “cristiano-sionista”. Mi ci è voluto un poco per capire di cosa si trattasse. Per chi vive in Italia, in una cultura religiosa tradizionalmente cattolica, è normale una visione ordinata di quelli che sono i cardini della fede cristiana e cattolica: Gesù Cristo, la sua morte in croce, per opera di Pilato e degli ebrei dell’epoca, che non accettavano la visione riformatrice del vecchio giudaismo, vecchio e nuovo testamento, la dottrina universilatistica del cattolicesimo che passa da un’angusta visione di uomini che sarebbe “eletti” e “prediletti” da un ben strano Dio, patrigno con tutti gli altri uomini, ad una visione effettivamente “universalista” che include tutti gli uomini ed assorbe sincretisticamente non poco delle religiono spregiativamente dette “pagane”, ma teologicamente ed eticamente non così spregevoli che le si è sempre fatte passare. Tutto questo almeno fino al Concilio Vaticano II, dove pare vi sia stata una certa infiltrazione del B’naï B’rith. Da allora la musica è cambiata e forse anche nel cattolicesimo sono stati inoculati germi di “cristiano-sionismo”.

Proseguiamo il discorso. Diverso è il panorama religioso nel mondo anglosassone americano. Qui in parallelo con l’opera di colonizzazione e di sistematico genocidio degli indiani d’America sorgono e si affermano una miriade di sette religiose, con dottrine una più strampalata dell’altra. In pratica, in America, un qualsiasi ciarlatano può fondare una nuova religione ed andare in cerca di creduloni, cui magari spillare soldi. Avendone il tempo e la voglia, sarebbe interessante ed istruttiva un’esplorazione e un monitoraggio di questo sottobosco religioso e antropologico. Essendo gli USA la maggiore potenza militare del mondo, quella che ha più armamenti di tutti gli altri paesi messi insieme, siamo a torto portati ad immaginare che sia un modello in ogni cosa. Non è così e non è un mondo invidiabile, secondo quanto apprendiamo ogni giorno di più, venendo meno i miti hollywodiani.

Diverso, nel panorama religioso americano, è il caso del cristiano-sionismo. Pare siano tanti. Di cristiano dubito abbiano nulla. Ad una sensibilità autenticamente religiososa, non importa se cristiana, buddista, etc., non potrebbe e restare estraneo l’autentico ammazzamento di uomini che in Palestina si compie ogni giorno, potendo cronologicamente datarne l’inizio con il 1882, anno del primo insediamento sionista. Se il cristiano-sionismo prende alla lettera l’autentico sterminio biblico dei cananei sulla base del racconto mitico-biblico, trattasi non più di religione, e come tale costituzionalmente protetta, ma di cosa criminale e contraria all’ordine pubblico. Come tale sarebbe da reprimere, non per conculcarne la libertà religiosa, ma perché prassi e dottrina volta all’uccisione di uomini. Nessuno più di noi è sensibile alla libertà di pensiero, di coscienza, di religione. Ammetto anche che i cristiano-sionisti possano ed abbiano il diritto professare le loro scempiaggini, le loro superstizioni, il loro giudaismo annacquato di un falso cristianesimo, ma rientra negli ordinari codici penali degli stati ogni concreta e dimostrabile partecipazione ad atti criminosi, non meno che se si trattasse di partecipazione ad attentati o a stragi, cosa che viene perseguita e punita, quando si tratta di islamici, per i quali vige un regime di vera e propria diffamazione, discriminazione, persecuzioni.

Tolte le prescrizioni penale, è però lecita allo stesso titolo la critica religiosa, anche aspra, alle loro assurdità, che a mio avviso nulla hanno a che fare con la religione, almeno con una religione come io la intendo e la pratico. Riporto qui, traendolo da una rassegna cristiano sionista in lingua italiana, un discorso con il quale il leader Netanyahu si rivolge proprio ai cristiano-sionisti, riunitisi – pare – in Israele. La notizia ha per noi dell’incredibile, cioè nella misura in cui ciò possa avere a che fare con il “cristianesimo” per come da me conosciuto. Ma il mondo è ampi e vario: succedono cose che vanno al di là della nostra immaginazione e delle nostre consuete vedute.

Links:
1. Un articolo di Barbara Spinelli del 2003 su Kelebek: Le trappole dei sionisti cristiani. Navigando sul sito si trovano altri articoli sullo stesso tema. Il sito è anche specializzato su questa problematica.

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Fonte:
Notizie su Israele
Rassegna stampa cristiano sionista
diretta da
Marcello Cicchese
[fra parentesi quadre il nostro commento testuale e interlineare]


Benjamin Netanyahu è un Primo Ministro consapevole del sostegno che danno ad Israele molti cristiani evangelici nel mondo. Riportiamo la traduzione, gentilmente offerta da un amico che vuole restare anonimo e che qui ringraziamo, di un recente discorso di Netanyahu rivolto ad un’associazione di cristiani pro Israele. "Il sionismo cristiano ha preceduto il sionismo ebraico moderno", ha dichiarato il Primo Ministro israeliano nel suo discorso. Non molti sono consapevoli di questo fatto storico. A Netanyahu va riconosciuto il merito di averlo dichiarato pubblicamente.

Discorso del Primo Ministro Netanyahu alla Christians United For Israel. Summit di Gerusalemme.

8 marzo 2010

Benvenuti a Gerusalemme, l'indivisa, eterna capitale dello stato ebraico e del popolo ebraico.

La vostra presenza qui oggi rappresenta una profonda trasformazione nella relazione tra i cristiani e gli ebrei.
[Quali ebrei e quali cristiani? Se vogliamo seguire Jacob Rabkin, da noi spesso citato, gli ebrei di cui parla Netanyahu non hanno nulla a che fare con il giudaismo, che è rigorosamente antisionista; e parimenti i cristiani a cui si rivolge non hanno nulla a che fare con il cristianesimo fondato sulla dottrina dell’amore del prossimo e sull’eguaglianza di tutti gli uomini davanti a dio. I cristiani sionisti sono in pratica teorici dello sterminio del popolo palestinese.]
Questa trasformazione affonda le sue radici nel diciannovesimo secolo, quando i primi cristiani sionisti giunsero nella Terra d'Israele,
[E chi sarebbero costoro? Le mie notizie partono dal 1882, anno del primo insediamento sionista, osteggiato dagli ebrei già residenti. Non considero Netanyahu uno storico cui fare affidamento e fino a quando non avrò attinto i suoi stessi dati da altre fonti, li considero poco più che degli svarioni, ai quali il personaggio è solito]
quando essi iniziarono ad esplorare la terra della Bibbia, a prodigarsi per il ristabilimento degli ebrei in questa terra, per il ristabilimento della nostra condizione e della nostra sovranità.
[Ed a quale titolo? Con quale diritto? Cacciando e sterminando gli “indigeni” come è stato fatto in America? Cosa ha a che fare tutto ciò con Gesù Cristo? Non ha detto Gesù Cristo: “il mio regno non è di questo mondo”? E che ci azzecca la sovranità sionista sui palestinesi, veri ed unici discendenti degli ebrei che vivevano in Palestina 2000 anni fa? Se i “cristiani” lì riuniti dicono di essere cristiani, sono davvero ben strani cristiani.]
In realtà, il sionismo cristiano ha preceduto il sionismo ebraico moderno, e io credo che l'abbia rafforzato. Ma il sionismo cristiano fece un enorme balzo in avanti alcuni decenni fa, quando un gruppo di ecclesiastici americani iniziarono a dire alle proprie congregazioni e ad ognuno dei loro ascoltatori che era tempo di prendere posizione in favore di Israele; molto probabilmente tra loro figurava il Pastore John Hagee, un dinamico leader ecclesiastico del Texas. Era giunto il tempo di prendere posizione in favore della sola democrazia presente in Medio Oriente. Era tempo di prendere posizione contro le menzogne, la diffamazione e gli insulti. Era tempo di difendere il diritto dello stato ebraico all'autodifesa.
[La propaganda israeliana insiste in modo maniacale sul concetto di difesa e di autodifesa, ma a rigor di logica si tratta di aggressione. Gli unici che possono legittimamente parlare di difesa sono i palestinesi che si sono visti sbarcare sul loro territorio vere e proprie bande di pirati, coloni e quanto altro con la specifica e dichiara intenzione di insediarsi in terre e case altrui spossessando i legittimi abitanti e possessori. Sulla base di quale titolo? La Bibbia? La Terra Promessa? Una favola di oltre 2000 anni fa? E quale relazione avrebbero poi gli odierni avventurieri con gli abitanti in Palestina oltre 2000 anni addietro? Per giunta, in 3000 anni di storia la sovranità sul territorio è passata di mano in mano da egizi, assiri, babilonesi, romani, ottomani, etc., e solo per pochi decenni è appartenuta propriamente agli ebrei, di oltre 2000 anni fa, con i quali quelli odierni proprio non c’entrano nulla. Per continuità storica i soli che possono vantare diritti sul territorio sono i palestinesi, ivi residenti da secoli e da millenni. Tutti gli altri sono veri e propri avventurieri che con rapacità e senza nessun diritto son giunti solo per depredare e far violenza. I soli ad avere il diritto di difesa legittima sono i palestinesi. Quella sionista e israeliana è solo “aggressione”, non “difesa” o autodifesa. Possono essere ingannati solo gli ignoranti, ma non chi appena un poco conosce le cose.] segue
Oggi, migliaia, decine di migliaia, centinaia di migliaia, milioni, decine di milioni di cristiani - oggi essi hanno udito questa chiamata, e sono dalla parte di Israele. Io vi saluto, il popolo d'Israele vi saluta, il popolo ebraico vi saluta.

Più volte, nella buona e nella cattiva sorte, siete rimasti fermi spalla contro spalla con il nostro stato, ed io questa sera sono venuto a ringraziarvi per la vostra salda amicizia. Oggi questa amicizia è più importante che mai, perché Israele sta affrontando sfide alla propria sicurezza e legittimità che non hanno precedenti.
[Per quanto riguarda la legittimità confico che le persone che dispongono di autonomia di giudizio critico e non sono materialmente dipendenti o ricattabili o corruttibili possano agevolmente comprendere che Israele è fra tutti gli stati della terra quello che ha minore legittimità, anzi nessuna legittimità. Il che non significa che non abbia esistenza di fatto, un’esistenza con la quale purtroppo occorre fare i conti e doverne tenere conto. È quello che si chiama diritto positivo, legalità positivo, principio di effettività come cardine delle relazioni internazionali. Nessuno può ignorare che Israele dispone di 200 testate atomiche, che sono una vera e propria minaccia che incombe sull’umanità tutta. Considerata la follia che regna sovrana a Tel Aviv, siamo tutti in grave pericolo. Altro che Iran! È ad Israele che occorre guardare. È da Israele che occorre difendersi. Tanta ipocrisia meriterebbe la fustigazione da parte del Gesù evangelico, ma i cristiani sionisti, convenuti in Gerusalemme, con questo Gesù Cristo non hanno proprio nulla a che fare, come si evince facilmente.]
In merito alla sicurezza del futuro di tutti, nessuna sfida è più importante di impedire all'Iran di sviluppare armi nucleari. Ho detto in precedenza e dirò ancora che la più grande minaccia che sta affrontando il genere umano è lo spettro di un regime militante islamico che si impossessa di armi nucleari, o lo spettro di armi nucleari che si impossessano di un regime militante islamico. Il primo caso è pericolosamente vicino a realizzarsi in Iran, il secondo può realizzarsi o meno in Pakistan. Io credo che entrambi i casi possono essere evitati con le politiche giuste.

Se l'Iran svilupperà armi nucleari, il mondo non sarà mai più lo stesso.
[Il mondo non è più lo stesso da quando il sionismo ha preso il sopravvento e da quando le lobbies riescono a determinare la politica estera del popolo americano e dei popoli europei. Ciò non sarebbe stato possibile senza un’opera costante di infiltrazione e corruzione nei gngli del potere politico europeo ed americano.]
Assisteremmo ad una escalation di terrorismo nel mondo intero, dal momento che i terroristi opererebbero sotto la protezione di un Iran nucleare. Guardate quanta confusione, quanto terrore essi stanno già seminando adesso, quando ancora non c'è una tale protezione, e cercate di immaginare cosa potrebbe accadere se l'Iran, il loro protettore, fautore, fornitore e sostenitore, se proprio quell'Iran avesse armi nucleari. Allo stesso modo, le forniture di petrolio vitali per quella regione potrebbero essere severamente minacciate e gli sforzi di impedire la proliferazione di armi nucleari nel Medio Oriente collasserebbero, dato che un regime dopo l'altro si lancerebbe in una corsa forsennata per acquisire armi nucleari proprie. Nel peggiore dei casi, se le armi nucleari fossero date in mano a terroristi, o a stati terroristi, l'era di pace durata 65 anni dall'ultima guerra nucleare sarebbe estinta per la prima volta.
[Basta poco per apprendere che Israele come stato nasce con il terrorismo e pratica da sempre il terrorismo di stato. Disprezza la sovranità degli stati. Rapisce ed uccide senza curarsi del diritto internazionale e del diritto interno degli stati. Basta ricordare l’attentato in Gerusalemme del David King Hotel o a Roma nel 1946 l’attentato all’Ambasciata britannica. In ultimo l’omicidio su commissione a Dubai per opera del Mossad. È possibile tanta ipocrisia. Gesù Cristo glieli avrebbe detto in faccia a Nentanyahu. Subito e senza esitazione. Ma i cristiani sionisti vanno ad applaudirlo.]
Vi prego di ricordare che per i tiranni che sono a Teheran, Israele è solo il piccolo Satana. Ai loro occhi, l'America è il grande Satana. L'America è il loro bersaglio finale. Oltretutto, per Israele la minaccia che viene dall'Iran non potrebbe essere più chiara. Le guide dell'Iran chiedono apertamente la distruzione di Israele. Essi negano sfacciatamente l'Olocausto e sperano, ripetendolo ogni giorno, che Israele sia cancellato dalla carta geografica del Medio Oriente.
[Gesù Cristo direbbe che l’«Olocausto» in ogni caso qui non ci azzecca per nulla. Ben ha detto e scritto l’ebreo Norman G. Finkelstein che costoro dell’«Olocausto» ne hanno fatto un’industria senza neppure avere diritto ai proventi. Ma il vero «Olocausto» è la «Nakba», la cui commemorazione proprio Netanyahu proibisce per legge: nel giorno della pretesa Indipendenza i palestinesi sono obbligati a sorridere. Se hanno la faccia triste verranno puniti. A tanto non era giunto neppure il nazismo. Non avrebbe potuto. Non ne sarebbe stato capace. Non ne avrebbe avuto i mezzi. I sionisti sono invece tecnicamente più avanzati. In fatto di cancellazione dalla carta geografica Gesù Cristo potrebbe facillmente obiettare che sono stati cancellati dalla carta geografica nel 1948 oltre la metà dei villaggi palestinesi. Potrebbe rivolgere la famosa domanda biblica veterotestamentaria: Caino, dov’è tuo fratello? In realtà, Netanhayu come già per l’Iraq vuole spingere il mondo contro una nuova sanguinosa guerra contro un popolo di 70 milioni di abitanti. Sono sempre più assetati di sangue e poi si lamentano per l’accusa del sangue!] segue
Non dobbiamo permettere per alcun motivo che un tale regime minacci la pace del mondo, la pace e la sicurezza dell'umanità. Tutti i membri responsabili della comunità internazionale devono fare ogni cosa in loro potere per fermare l'Iran nello sviluppo di armi nucleari.

Mentre noi parliamo gli Stati Uniti stanno guidando un'azione a livello internazionale per imporre sanzioni all'Iran. Noi crediamo che queste sanzioni debbano essere mordenti. E per esserlo, devono penetrare a fondo nel settore energetico iraniano. Una volta imposte, esse dovrebbero impedire all'Iran di importare benzina e di esportare petrolio. Io credo che tali misure possono indurre il regime a scegliere se continuare il programma delle armi o mettere al sicuro il proprio futuro. Ma indubbiamente devono essere sanzioni dure, mordenti.
[Eccolo l’aguzzino che ha ancora sulla coscienza le vite dei bambini palestinesi, di quelli iracheni, dei milioni di profughi scacciati dai paesi dove ha portato e fomentato la guerra, la sola cosa che gli consente di vivere. In effetti, a pensarci bene, con la pace in Medio Oriente tutta Israele come stato imploderebbe. Vivono di guerra e di industrie connesse alla guerra almeno due milioni di israeliani. Senza la guerra non potrebbero vivere. La loro economia si basa su aiuti a fondo perduto che ricevono continuamente dall’America e da tutto il mondo, vittime delle loro storielle. il vero problema per la pace e la sicurezza in Medio Oriente ha un solo nome: Israele.] segue
Come dicevo, noi stiamo affrontando grandi sfide alla nostra sicurezza, ma anche intimazioni senza precedenti alla nostra legittimità. Questo assalto alla nostra legittimità proviene da diverse direzioni - dai cosiddetti organismi dei diritti umani presenti nell'ONU, che negherebbero ad Israele il suo legittimo diritto all'autodifesa; proviene dalla accusa falsamente rivolta alle guide politiche e militari israeliane di aver commesso crimini di guerra immaginari; proviene infine da aziende oltraggiose che dichiarano di boicottare, disinvestire e sanzionare Israele. Voi tutti siete familiari con questo genere di cose.
[Se fossero davvero cristiani, ma non lo sono per nulla, loro tutti dovrebbero testimoniare la verità, e dire che sono tutte cose vere e giuste quelle che vengono addebitate ad Israele, ovvero alla banda di politici criminali che commette ogni sorta di nefandezza convinti di poter ingannare e corrompere le coscienze.]
Ma credo che ci sia un assalto alla nostra legittimità ben più grande. Credo che esso consista nel tentativo di perpetrare una delle più grandi menzogne della storia - negare il legame tra il popolo di Israele e la terra di Israele; relegare il popolo ebraico ad un gruppo di stranieri nella terra dei nostri padri. Badate di non fare errori a riguardo. Il tentativo di negare la nostra storia in questa terra è un tentativo di negare il nostro futuro in questa terra. Per questa ragione, difendere il nostro passato equivale a difendere il nostro futuro.
[E come non è verò? Netanyahu da dove è venuto? I suoi avi da dove sono spuntati? Dalle visceri dell’inferno o son venuti da qualche luogo dell’Europa orientale? Poco mi interessa la genealogia di Netanyahu e di tutti gli altri della sua sua banda, ma se si va a ricostruire l’albero genealogico di ogni odierno abitante ebreo di Israele si trovano ben pochi autoctoni, forse nessuno. Molti hanno conservato perfino il doppio passaporto, che viene utilizzato ad esempio dai sicari assassini di Dubai. Finalmente, per una volta dice il vero, Netanyahu, quando afferma che non vi è nessun legame storico fra la quasi totalità degli odierni abitanti ebrei di Israele ed il territorio che occupano, avendolo sottratto ai legittimi abitanti. Gli unici che hanno un siffatto legame storico con la terra sono gli israeliani palestinesi, discendenti di quelli che nel 1948 non sono fuggiti sotto la minaccia delle armi. Ma proprio questi vivono oggi in regime di apartheid. Viene loro impedito per legge di ricordare ogni anno la tragedia della loro storia umana e storica: la Nakba.]
Chiedo a tutti voi di unirvi a noi in questa battaglia per difendere la verità. Ricordate loro di Abramo e Isacco, di Giosuè e Samuele, di Davide e Salomone. Ricordate al mondo che la terra della Bibbia non è nei cieli, ma è proprio qui sulla terra. E che le persone della Bibbia sono sulla terra della Bibbia.
[La terra della Bibbia non ha nulla a che fare con una banda di impostori e di avventurieri che vivono di rapina. Gli unici che ne sono legittimi abitanti sono quelli che vi hanno sempre vissuto, Bibbia o non Bibbia: gli attuali palestinesi, i veri “semiti” della regione. Tutti gli altri sono, se lo sono, circoncisi acquisiti nel corso dei secoli, come ben svela l’ebreo israeliano Shlomo Sand in un libro che nessuno può confutare e che divulga presso un più ampio pubblico cose che erano già note.]
Lasciate che vi racconti il modo in cui io ricordo ai funzionari stranieri il legame del popolo ebraico con la nostra storia e con questa terra. Sapete, quando vengono a visitarmi nel mio ufficio dico loro: "Prego, venite a vedere questo piccolo anello con sigillo che mi è stato dato in prestito dal Dipartimento delle Antichità". È stato ritrovato vicino al Muro del Secondo Tempio, ma è datato anteriormente al Primo Tempio. È un oggetto che risale a circa 2800 anni fa, al tempo dei Re. È un anello con sigillo di un funzionario ebreo, sul quale è scritto un nome in ebraico antico, che riesco ancora a leggere. Il nome è: Netanyahu, Netanyahu Ben-Yoash [n.d.t. figlio di Yoash]. E questo è il mio cognome. Il mio nome, Benjamin, risale a 1000 anni prima, al tempo di Beniamino figlio di Giacobbe, il quale anche camminò su queste colline. Questo è il nostro legame. E nessuno può negare il legame del popolo ebraico alla terra ebraica.
[La più antica genealogia della storia. Neppure Gesù Cristo ne può vantare una analoga. Gesù non ha nessun anello! Impostore e frottolaro che specula, ammesso che non si tratti di un falso, su una mera omonimia, per la quale ognuno che oggi si chiami Salomone, può dichiarsi diretto discendente del re Salomone. E tanti altri esempi simili potrebbero farsi. Inoltre, è da ricordare il legame ballerino di ogni cognome ebraico che cambia ad ogni passaggio di treno da una frontiera all’altra. Proprio costui le spare grosse, pretendendo una genalogia diretta di 4.8oo anni! Questa l’attendibilità di lor signori. E se mi dichiaro discendenti degli etruschi?]
Israele sta affrontando grandi sfide. Dobbiamo impedire che l'Iran sviluppi armi nucleari. Dobbiamo respingere l'assalto alla nostra legittimità. Dobbiamo trovare una via per raggiungere la pace con i nostri vicini. Dobbiamo tutti noi pregare per la pace di Gerusalemme.

Dopo secoli di esilio, sono venuto qui per assicurarvi che il popolo d'Israele è tornato a casa e nessuna forza sulla terra sarà mai in grado di farci lasciare la nostra casa di nuovo.
[Nessun secolo di esilio. I soli ad avere una casa in Palestina erano i palestinesi. Ne sono stati scacciati, ma ancora conservano le chiavi: non quelle di 4.800 anni, ma quelle del 1948. Ed aspettano che siano rispettato il loro “diritto al ritorno” riconosciuto dall’ONU. La Bibbia non è mai stata profanata come oggi, facendone titolo di legittimazione di una vera e propria pulizia etnica, di un vero e proprio genocidio. Ed i cristiani sionisti, pure loro impostori del nome di Cristo, plaudono.]
Fonte: sito web dell'ufficio del Primo Ministro israeliano

(Notizie su Israele, 13 marzo 2010)