sabato 7 novembre 2009

La caduta del Crocefisso e la distruzione del cattolicesimo


Non ho avuto dubbi alla notizia che il Crocefisso dovrà essere tolta dalle aule scolastiche ed in pratica da tutti i luoghi pubblici dove finora lo abbiamo trovato affisso. La difesa dei sostenitori di Cristo è stata debole e di circostanza. È qui per me difficile in poche battute esprimere il mio punto di vista senza che appaia in contrasto con mie precedenti posizioni. Difficile e complicato perché sarebbero molti i passaggi logici da fare. Prego quindi i miei Cinque o Dodici Lettori di prestare attenzione a questa mia necessaria premessa.

Ciò detto, osservo che da Costantino Magno in poi, o meglio da Teodosio, il cristiamesimo nella sua forma cattolica e romana si è sempre avvalso del sostegno del potere politico per la sua diffusione e il suo proselitismo. Questo potere politico è adesso venuto clamorosamente meno. Ma attenzione! Non è per questo venuta meno la teologia politica. Il potere politico che ha abbondato il Crocefisso non lo ha fatto per conto e in sostegno di una più autentica libertà di coscienza e di pensiero, dove anche l’adesione alla Fede cattolica poteva essere finalmente libera e forse per questo più forte e convincente. No! Altre religioni subdole e meno nobili sono in ascesa verticale. I governanti hanno adottato spudoratamente la menzogna e la manipolazione come nuovi “instrumenti regni”. Tutto sommato il vecchio cattolicesimo preconciliare, pur con le riserve da me in precedenza espresse, avrebbe potuto costituire un Kat-echon contro il peggio che avanza. Adesso quella difesa è caduta ed io non ho la sfera di cristallo per vedere i nuovi scenari prossimi a venire.