giovedì 24 dicembre 2009

“Dialogo interreligioso” di che? Su cosa?


Fa riflettere un’espressione alquanto frequente nel linguaggio giornalistico dei nostri tempi: il “dialogo interreligioso”. Fa pensare ad un ‘venire a patti’ fra religioni monoteistiche che, fino a poco tempo addietro, si consideravano ciascuna la detentrice monopolistica della verità senza se e senza ma, nonché assoluta ed indiscutibile. Non c’era nulla da discutere e da “negoziare”, se non si voleva dare ad intendere di non essere poi tanto sicuri del proprio monopolio di “verità”. Nella nostra epoca, invece, assistiamo ogni giorno ad una vera e propria farsa a proposito della beatificazione dei santi, da sempre un tipico istituto delle fede cattolica e della sola fede cattolica. Chi ne stava all’esterno, come pure tra la maggioranza di cattolici, aveva (ed ha) certamente ben altro a cui pensare, fra le tante cose che succedono in questo mondo.

È grottesco che la Chiesa cattolica, le sue istituzioni, debbano oggi perfino mercanteggiare la beatificazione dei propri “santi”. Anche i santi hanno bisogno di essere raccomandati e patrocinati, per poter liberamente assurgere al paradiso! Ma è ancora più penoso assistere alla mancanza di dignità da parte della Chiesa cattolica, ovvero della sua gerarchia, nel difendere le sue proprie esclusive prerogative, del tutto irrilevanti e prive di qualsivoglia interesse per chi, ai santi, proprio non ci crede: si trattasse di esenzioni fiscali, vada pure! Se qui si toccano dall’esterno pure i santi, viene da pensare a cosa può essere stato il Concilio Vaticano II. Correva l’anno 1962 e da allora i “fratelli maggiori” hanno preso il sopravvento e non mollano più la presa. Credo che la gerarchia cattolica non si renda conto che con l’accettazione di ingerenze esterne, rischia di far perdere del tutto la devozione a chi, forse, ne conservava ancora una qualche briciola.

Un dialogo “interreligioso” poteva aver senso logico e teologico in epoca pre-cristiana e pre-monoteistica, quando il mondo era popolato di tantissime divinità, ognuna diversa dalle altre. Se i santi sono un sincretismo derivato dalle antiche religioni, allora si tratta di un ben magro e miserevole surrogato. Forse, però, le cose non stanno così, ed i santi possono essere il modello di personalità esemplari, a cui i fedeli possono ispirarsi. Ma appunto, se la Chiesa non è in grado di decidere in piena autonomia sui propri modelli, che senso ha il “dialogo interreligioso”? Si direbbe che il Vaticano abbia paura di più potenti lobbies. Ad esempio, la lobby che non esiste. In realtà, credo stiamo assistendo al volontario e spensierato suicidio del Cattolicesimo. Ed è uno spettacolo penoso, in quanto il nuovo che avanza, non appare per nulla migliore dell’antico.

sabato 7 novembre 2009

La caduta del Crocefisso e la distruzione del cattolicesimo


Non ho avuto dubbi alla notizia che il Crocefisso dovrà essere tolta dalle aule scolastiche ed in pratica da tutti i luoghi pubblici dove finora lo abbiamo trovato affisso. La difesa dei sostenitori di Cristo è stata debole e di circostanza. È qui per me difficile in poche battute esprimere il mio punto di vista senza che appaia in contrasto con mie precedenti posizioni. Difficile e complicato perché sarebbero molti i passaggi logici da fare. Prego quindi i miei Cinque o Dodici Lettori di prestare attenzione a questa mia necessaria premessa.

Ciò detto, osservo che da Costantino Magno in poi, o meglio da Teodosio, il cristiamesimo nella sua forma cattolica e romana si è sempre avvalso del sostegno del potere politico per la sua diffusione e il suo proselitismo. Questo potere politico è adesso venuto clamorosamente meno. Ma attenzione! Non è per questo venuta meno la teologia politica. Il potere politico che ha abbondato il Crocefisso non lo ha fatto per conto e in sostegno di una più autentica libertà di coscienza e di pensiero, dove anche l’adesione alla Fede cattolica poteva essere finalmente libera e forse per questo più forte e convincente. No! Altre religioni subdole e meno nobili sono in ascesa verticale. I governanti hanno adottato spudoratamente la menzogna e la manipolazione come nuovi “instrumenti regni”. Tutto sommato il vecchio cattolicesimo preconciliare, pur con le riserve da me in precedenza espresse, avrebbe potuto costituire un Kat-echon contro il peggio che avanza. Adesso quella difesa è caduta ed io non ho la sfera di cristallo per vedere i nuovi scenari prossimi a venire.